Ambienti e comunità. Ripensare l’Olivetti oggi | A cura di Kornelia Imesch Oechslin, Francesco Diaco, Sarah Matt e Stefano Minotti

Du Jeudi 14 novembre 2019 (15h00) au Samedi 16 novembre 2019  (12h45) 

Université de Lausanne, Unithèque – 511

Programme

Affiche

In un torno di anni in cui a Milano viene inaugurato il Museo del design, la città di Ivrea viene dichiarata patrimonio Unesco e l’esperienza olivettiana anima di nuovo il dibattito politico, risulta urgente tornare a riflettere sulle idee di Adriano Olivetti, sulla sua visione del mondo e sulla storia della sua azienda. La prospettiva migliore per rilanciare una discussione approfondita sull’argomento è sicuramente quella della multidisciplinarità, in modo da riprendere lo spirito che animava quel progetto di «una nuova società, arte per tutti, arte industriale» (Meneguzzo), capace di coniugare cultura umanistica e iniziativa imprenditoriale. Il primo obiettivo che si pone il convegno promosso dall’Università di Losanna (col coinvolgimento e la collaborazione di varie istituzioni cittadine, tra le quali ricordiamo la Società Dante Alighieri) è quindi quello di mettere in dialogo design e grafica, arte, architettura e urbanistica, storia economico-politica, sociologia e letteratura: si cercherà, così, di oltrepassare le frontiere delle singole specializzazioni, pur mantenendo il rigore della ricerca, e di estendere una migliore conoscenza di questi temi a un contesto internazionale ben più ampio rispetto alla sola dimensione italiana.

Allo stesso tempo, come indicato dal titolo, il convegno si prefigge di verificare l’attualità dei valori olivettiani alla luce di concetti quali sostenibilità, innovazione, rapporto con il territorio e senso di comunità, intesi come proposta di un modello di sviluppo in grado di garantire equità sociale e protezione dell’ambiente. Ripensare l’Olivetti oggi significa affrontare un’eredità problematica e contraddittoria, raccolta, mancata o tradita – a seconda delle interpretazioni –; significa confrontarsi con un contesto globale dove capitalismo creativo e terziarizzazione, qualità della vita e dei prodotti, sfruttamento delle risorse naturali e nuove povertà si intrecciano in un sistema altamente complesso, la cui analisi è tanto difficile quanto necessaria e inderogabile.